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Scafati. Velardo e Grimaldi:  “Il sindaco sta portando le casse del comune al dissesto” Provincia Provincia e Regione 

Scafati. Velardo e Grimaldi: “Il sindaco sta portando le casse del comune al dissesto”

“A seguito dello scioglimento per infiltrazioni camorristiche nel 2016, la Commissione straordinaria trovò un buco di bilancio di quasi 30 milioni di euro. – scrivono i consiglieri comunali Michele Grimaldi e Francesco Velardo –

Per ripianarlo, il Comune nel 2020 riceveva dalla Corte dei Conti l’autorizzazione ad un piano di rientro decennale: l’incapacità e la malafede del Sindaco degli anni 2008-2016 si tramutavano in anni di tagli e sacrifici scaricati sulla città, ed in particolare sulle giovani generazioni.

Quel Piano prevedeva alcune – molte – prescrizioni e che, come sancisce la legge, ogni sei mesi il Comune relazionasse sullo stato di avanzamento del Piano.

Cosa che sarebbe dovuto accadere a luglio, ma inspiegabilmente per poter leggere questa relazione – nostro diritto e dovere di Consiglieri comunali – siamo dovuti ricorrere al Prefetto. E cosi, con un mese di ritardo rispetto a quanto dovuto, ieri ci è finalmente stata consegnata

L’abbiamo letta, e abbiamo capito perché hanno provato a tenerla nascosta.

Nei fatti il Comune di Scafati permane in una situazione di dissesto finanziario. Che il primo anno del Sindacato Aliberti non solo non ha ridotto, ma ha addirittura aggravato.

Aumentando spesa corrente, non riuscendo ad ottenere nuove e maggiori entrate, non riorganizzando la macchina comunale, non trovando soluzioni strutturali e non uscendo da quella che i Revisori definiscono un equlibrio figurativo, solo tecnico – contabile.

La riscossione dei tributi rimane ferma al palo, con il Sindaco che prima esternalizza, e poi fa due marce indietro e qualche capriola in Consiglio comunale, dimostrando di essere in completa confusione, nel mentre nel 2023 il tasso di incasso della Tari – per fare solo un esmepio – è del 25%.

Non si sono venduti beni patrimoniali, non si sono vendute farmacie comunali e anzi permane il contenzioso – che ci vede soccombenti – con il Consorzio Farmaceutico, non si sono rivisti i canoni di locazione attivi, non si sono recuperati oneri di urbanizzazione, non é diminuita la spesa corrente, risulta eccessiva la quantità di debiti fuori bilancio, non si sono intercettate risorse pubbliche regionali ed europee, si continua a dissipare risorse disperdendole nel sempre crescente fondo crediti di dubbia esegibilitá.

Insomma, mentre il Sindaco organizza concerti e scrive poesie notturne, la città e le sue casse affondano, sotto il peso della propaganda e dell’incapacità amministrativa del Primo cittadino.

Questi che raccontiamo noi, anzi, che raccontano i Revisori e la Corte dei Conti, sono numeri. Sono fatti, non opinioni. Numeri e fatti che non sono tecnicismi, ma il simbolo dei danni che si stanno producendo e che pagheranno gli scafatesi e le scafatesi: con meno servizi, tasse più alte, strade sporche, assenza di manutenzione delle strade e del verde pubblico, niente mense, niente trasporto scolastico, niente sostegno alle attività culturali, niente aiuto a chi è in difficoltà o rimane indietro.

Nel frattempo, lo ricordiamo, pesa come un macigno la sentenza della stessa Corte dei Conti del gennaio 2024, che nei fatti accertava lo stato di dissesto del Comune, ed attendeva la trasmissione del bilancio consuntivo 2023 per pronunciarsi in maniera definitiva.

Stanno facendo un deserto, lo hanno chiamato rinascita”.

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